Il Fondo Antonio Canova della Biblioteca civica di Bassano del Grappa
La Biblioteca civica di Bassano del Grappa conserva la più grande raccolta al mondo di documenti manoscritti di Antonio Canova, composta dal suo epistolario (6.658 lettere), dai quaderni di appunti e da altri scritti, tra cui: i Quaderni di viaggio 1779-1780, il Libro dei conti 1783-1788, il Libretto di esercizi di lingua inglese , gli Appunti sul viaggio in Inghilterra 1815, i Testamenti del 1802, 1805, 1809 e del 1815.
“Omo senza lettere” come si definiva, in realtà Canova ha, paradossalmente, scritto molto e accumulato un epistolario immenso, mano a mano che la sua fama cresceva e che le relazioni con amici, estimatori, collezionisti e conoscenti lo hanno costretto a scrivere e a far scrivere, a ricevere, leggere e farsi leggere migliaia di missive sui più svariati argomenti: da quelli più strettamente legati agli affetti famigliari e all’attività professionale fino agli obblighi formali derivanti dai molteplici incarichi pubblici che l’artista ricoprì.
Soprattutto a partire dal suo trasferimento a Roma, la corrispondenza diventava per lui indispensabile per intrattenere rapporti con i famigliari (Possagno), gli amici (Bassano) e l’ambiente veneziano da cui si era staccato, ma con l’intenzione di tenere ben stretti i legami. A ciò si aggiungono i contatti epistolari con i committenti e con l’enorme numero di persone con cui l’artista venne in contatto: intellettuali, artisti italiani e stranieri, l’ambiente ecclesiastico, l’ampio entourage della nobiltà italiana ed europea, scrittori, scienziati, militari, uomini di governo, principi, imperatori.
L’eccezionale raccolta di documenti canoviani custodita presso la Biblioteca civica di Bassano del Grappa, assieme allo straordinario insieme di disegni, bozzetti, modelli e calchi, nonché a parte dei dipinti della collezione personale di Canova – materiale questo conservato nel Museo civico e nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe – costituisce una fonte inesauribile per lo studio dell’evoluzione artistica e della personalità di Antonio Canova e del suo tempo.
La raccolta arrivò alla Città di Bassano grazie a Monsignor Giambattista Sartori Canova, fratello uterino dello scultore e suo erede universale. Dopo la morte dell’artista, avvenuta a Venezia il 13 ottobre 1822, Giambattista ne aveva chiuso lo studio romano e trasportato tutto ciò che esso conteneva a Possagno, paese natale di Canova. Il trasloco fu effettuato tra il 1829 e il 1831. A Possagno, dove il Tempio ideato e voluto da Canova era in fase di completamento, monsignor Sartori fece erigere su progetto di Francesco Lazzari, allievo di Giannantonio Selva, un edificio destinato ad accogliere la preziosa eredità artistica del fratello: la Gipsoteca, terminata nel 1836. In essa trovarono adeguata sistemazione e valorizzazione bozzetti, modelli e calchi di gran parte delle opere dello scultore: ne risultò quasi un sacrario dell’arte canoviana.
Non tutto venne depositato a Possagno. In particolare abbisognavano di una collocazione diversa i materiali più fragili e meno vistosi, quali i disegni, l’epistolario, i libri. Monsignor Sartori scelse allo scopo Bassano, dove dal 1840 era attivo e funzionante nell’ex convento dei Francescani uno dei primi musei civici del Veneto. La donazione, perfezionata nel 1851, comprendeva 1764 fogli con disegni per lo più a penna e a matita raccolti in 10 album e 8 taccuini, 6685 documenti, fra cui 598 lettere autografe e 4081 indirizzate allo scultore, e una serie di scritti autobiografici; inoltre, una ricca raccolta di volumi sulle belle arti appartenuta a Canova.
Le motivazioni che spinsero Sartori a questa decisione sono indicate dallo stesso monsignore nell’atto di donazione: “…La Regia Città di Bassano ove avea avuto luogo l’amministrazione dei suoi beni ad opera di Tiberio Roberti: […] per il suo distinto affetto per il grande artista, alle sue opere ed in generale alle belle arti, possedendo essa pure opere e raccolte distintissime, e preziosi documenti canoviani”.
La raccolta degli scritti di Antonio Canova e l’epistolario sono oggetto di studio da parte del Comitato per l’edizione nazionale degli scritti di Canova, istituito con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1983, con sede presso il Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. Esso è composto da alcuni dei maggiori studiosi dell’artista veneto e del Neoclassicismo e si pone l’obiettivo di raccogliere e pubblicare, oltre ai documenti autografi dell’artista, l’imponente Epistolario (si veda https://www.edizionenazionalecanova.it).