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Conversazione tra Antonio Canova e Napoleone (1810)


Si tratta di tre documenti: i primi due di mano di Canova, il terzo di Giovanni Battista Sartori. Fanno parte dei documenti donati da Giovanni Battista Sartori Canova alla Biblioteca civica di Bassano del Grappa nel 1851.

I manoscritti registrano le conversazioni tra Canova, Napoleone e l’imperatrice Maria Luisa avvenute a Fontainebleu il 13 e 29 ottobre, il 4 e 5 novembre 1810. I primi in ordine di tempo sono i fogli sciolti, scritti poco dopo gli incontri; in essi si afferma che la conversazione del 29 ottobre venne registrata il 1° novembre; quella con la sola imperatrice del 4 novembre, il giorno successivo; e l’ultima, avvenuta il 5 novembre, l’8 novembre. È chiaro che il fascicolo di pugno di Sartori venne scritto più tardi, in quanto corregge la grafia dei nomi propri e introduce molti cambiamenti stilistici senza tuttavia alterare il significato di ciò che era stato annotato in precedenza.

I colloqui si tennero durante il secondo soggiorno in Francia di Canova. Nel 1802 egli era stato spinto con insistenza da Pio VII e dal cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato, ad accettare un invito del Primo Console della Repubblica francese. Negli anni successivi intervennero però drammatici cambiamenti. Napoleone si proclamò imperatore nel 1804, annettè il Veneto nel 1805 e lo Stato Pontificio nel 1809, esiliando da Roma il papa, i cardinali e la maggior parte del clero. Egli divenne signore incontrastato dell’Europa continentale, dal Baltico al Mediterraneo e dal Danubio all’Atlantico, mentre solo il Portogallo, forte dell’appoggio degli Inglesi, rimaneva indipendente. Con quei sovrani ereditari che non aveva rimpiazzato con membri della sua famiglia, egli strinse alleanze rafforzando quella con l’Austria per mezzo del matrimonio contratto nel febbraio 1810 con l’arciduchessa Maria Luisa.

Quando i colloqui ebbero luogo, Napoleone aveva solo 41 anni ed era in attesa di un erede. A qualsiasi osservatore imparziale, e Canova era uno di questi, non solo la sua posizione ma anche il futuro della dinastia Bonaparte sarebbero sembrati sicuri. Cionondimento le autorità imperiali incontrarono non poche difficoltà nel persuadere Canova a recarsi a Parigi.

Il 2 settembre scriveva a Giannantonio Selva: “Ho avuto lettere del grande maresciallo Duroc, il quale, di commissione dell’Imperatore, mi chiama a Parigi per la statua dell’Imperatrice. Io gli rispondo questa stessa mattina, che il lavoro che sto compiendo non può soffrire in conto alcuno la mia lontananza, e che anche il mio studio di Roma vuole ad ogni costo ch’io resti almeno per qualche tempo, onde vorrei che Sua Maestà mi permettesse di trasportare il viaggio in primavera”. Nessun ritardo gli fu però consentito, probabilmente perché l’imperatrice era incinta ed il parto era previsto per il mese di marzo. Rassegnatosi alla necessità di andare a Parigi immediatamente, il 18 settembre fece richiesta di passaporto al Ministero francese dell’Interno.

Canova partì da Firenze con il fratellastro il 30 settembre. Come rivela il manoscritto, arrivo la sera dell’11 ottobre a Fontainebleau, dove si trovavano Napoleone e l’imperatrice e due giorni più tardi fu presentato loro mentre stavano facendo colazione.

 

Primo documento di mano al Canova (immagini da 50 a 83) 

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Secondo documento di mano al Canova

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Terzo documento autografo di Giovanni Battista Sartori (immagini da 1 a 48)