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Libriccino di appunti (1777-1779)


Libretto d’appunti, foderato in pergamena, di cm. 14,2 x 7,7 formato da 34 fogli (mancano, in quanto strappati, 2 fogli tra i ff. 1 e 2, e 3 fogli tra i ff. 12 e 13), con scrittura e disegni di mano di Antonio Canova ed un attestato di autenticità firmato da Giovanni Sartori Canova: “Attesto che il presente volume è tutto di mano de’ mio fratello Antonio Canova. Crespano 15 marzo 1851. G. B. S. Canova vescono mindense”. Disegni sono ai ff. 18v, 20r, 245v, 31v.

Fa parte dei documenti donati da Giovani Battista Sartori Canova alla Biblioteca civica di Bassano del Grappa nel 1851 ed elencato come “Libriccino di note varie” tra i “Manoscritti vari”. Le annotazioni seguono l’ordine cronologico solo sulle singole pagine o in piccoli nuclei sparsi in tutto il libretto.

Il Libriccino è il primo documento noto di mano di Canova, fatta eccezione per i cinque fogli con esercizi di latino e un frammento di un copione drammatico con brevi battute scambiate tra Plutone, Orfeo ed Euridice. La grafia rivela una mano giovanile e l’ortografia è irregolare; l’artista segue infatti dal punto di vista fonetico il dialetto veneto, anche se alcune parole vengono rese in due o tre maniere differenti. Vi sono, inoltre, due citazioni in latino (f. 20r) ed un’altra in francese scorretto (f. 24v).

Canova utilizzò il Libriccino per segnare i suoi movimenti di cassa dal 28 maggio 1777, all’epoca in cui cominciò a scolpire la versione in marmo della statua di Orfeo ed assunse un assistente pagato, “Agustin”, sicuramente quello stesso Agostino Ferrari ricordato più tardi nei Quaderni di viaggio. L’ultima annotazione datata risale al 3 aprile 1779, anche se alcuni appunti miscellanei di spesa possono essere successivi. I pagamenti riguardano soprattutto il cibo e l’abbigliamento.

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